La vita di Daniela è trascorsa prima in Svizzera, dove ha elaborato i primi lavori in pietra grazie all’incontro con Daniele Aletti nel 1990, e più recentemente nelle terre di Langa che le permettono di meglio cogliere la vastità della percezione. Nella Langa c’è una creatività diversa, più libera, più ampia, meno razionale e più istintiva. I diversi aspetti di questi luoghi si scontrano e si armonizzano nelle sue sculture, comunicando una sensazione di forza, di solidità, ed allo stesso tempo una infinita leggerezza.
L’equilibrio tra questi opposti viene espresso nella concretizzazione plastica, immersa in un’ atmosfera magica, misteriosa, avvolta dal silenzio. La sua abilità le consente di scolpire il pensiero nella pietra, di trasformare la materia in linguaggio, di tradurre il sentimento in messaggio tridimensionale.