Nato a Lahyjan (Iran), Ahmad Nejad è un artista persiano, parigino d’adozione, che ora vive e lavora tra Parigi e Torino.
Sperimenta forme e materiali, attingendo ai temi, ai motivi ed ai ricordi della cultura del suo Paese.
Grazie ai suoi studi e alle sue ricerche ha inteso e sviluppato il grande potere creativo della memoria, facoltà della mente analoga alla materia prima con la quale gli esseri umani disegnano i contorni del mondo e di sè stessi. Nelle sue opere infatti appaiono spesso estratti e composizioni di poesie in lingua madre, come tracce di un calligrafismo nero talvolta illeggibile, che rivestono un ruolo essenziale. Anche le diverse e ricorrenti figure, tra i quali cavalieri, donne, cavalli, pesci e altri animali, alludono a leggende e a rendiconti di luoghi e personaggi storici, vite e storie da tempo scomparse, che Ahmad rielabora nella sua concezione attuale.
Lasciarsi trasportare dalla magia del simbolismo delle opere di Ahmad significa entrare in una dimensione in cui un ricco tessuto di forme e di caldi colori ha il potere di risvegliare, nella memoria più profonda, ricordi, presagi ed immagini oniriche.
Lente stratificazioni e successive “scorticature” lasciano intravedere i livelli inferiori della tela che, come affreschi ritrovati, fanno dell’eleganza il risultato naturale di questa parziale distruzione.
Le opere di Nejad sono esposte regolarmente in Europa e in Iran in diversi musei, come Castello di Rivara, il Grand Palais di Parigi, lo SCAM (Museo di Fotografia di Parigi), il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma), il Museo di arte Moderna e Contemporanea di Viareggio, il Museo Tornielli (Ameno) e il Museo di Arte Contemporanea di Teheran.